Lido Morini

lido morini

Lido Morini, nacque nel 1942 a Montevarchi.
Era uno di noi, catapultato nel mondo alla ricerca di imparare a vivere. Per tanti anni la sua vita fu soltanto lavoro, lavori molti diversi, il tentativo di creare una famiglia, la ricerca di persone con le quali dialogare… Finché un bel giorno – alla ricerca di se stesso camminando in un bosco – si ritrovò ad osservare dove stava mettendo i piedi e dopo poco tutto quanto intorno: i cambiamenti del suolo, un prato qua, le piantine cresciute tra le rocce… e gli alberi.


Alberi!
Di tante specie, di mille forme, diversi nell’altezza e nel contesto. Quell’osservazione di ore era una specie di meditazione.

Non è un caso se gli alberi sono stati venerati in tutti i tempi e in tutti i luoghi della terra. C’è chi li ha ritenuti spesso santi e anche dotati di un’anima: simboli della soteriologia. Yggdrasil. il gigantesco frassino, è l’albero santo alla sorgente santa, una forma enorme del Vårträd, dell’albero-protettore di una comunità.

E Lido, tornando e ritornando nei boschi e foreste, da queste comunità di vite diversissime – e in condizioni di vita diversissime – si sentì toccato intimamente, fu come una rivelazione, e emozionato per se e per tutti, comprese questo miracolo della madre Natura, l’albero, questo suo perfetto simbolo della vita, e iniziò a dargli forma: seguendo le sue idee iniziò a fare delle sculture. Sculture di legno, con rami morti, con tronchi morti, o con grandi frasche che il vento aveva rubato ad un albero.

Lido sentì che doveva vivere nel bosco, in una casa di legno con mobili di legno, costruita con le sue mani. Casa dove ben presto arrivarono amici e chi aveva sentito parlare di quest’uomo che preferiva la solitudine alla vita nei paesi o in città. In tanti si lasciarono insegnare il beneficio che i “fratelli” alberi sanno dare.

Lido, conosciuto come Zaza, diventò Tato per adulti e bambini e Tata fu loro sua moglie Mila.
Mila accompagnò Lido, morto 2017, ben presto anche nell’altra vita.

Lido Morini non si sentiva un artista e non ha mai cercato la fama. Il suo lavoro – dare forma al legno – diventò un intimo dovere di esprimersi, fu la sua gioia, il suo modo di liberarsi da tutti i pensieri e dal peso che una vita può portarci con se.

Erano gli amici che spesso si impegnavano per organizzare mostre per e con quelle sculture e sculturine – per farle conoscere e ammirarle.

Fra le tante mostre quella che piaceva proprio a Lido fu quella nel 1995 nell’Auditorium Comunale di Montevarchi – “ il Finto e il non Finto” – legno e colore – autonomie silenziose – Lido Morini e suo amico Karl Stengel.
Ha partecipato nel 1994 alla Filanda di Pieve a Presciano con sculture anche colorizzate da Nicola Pagallo; nell’Agosto 1999 al Simposio di Sculture di Sabbia in Svizzera, a Rorschach; nel luglio 2000 al Premio Modigliani a Montevarchi classificandosi al 2° posto nella sezione scultura. Nel 2004 alla mostra “Parole & Forme” a Loro Ciuffenna.


Hanno scritto di Morini, Fulvio Paloscia (La Repubblica 2004), Antonia Fontana, Dino Pasquali, Lorenzo Brusci e molti altri.
Nel libro-catalogo “ZAZA Lido Morini” Tipografia Valdarnese San Giovanni Valdarno 2005, si trovano molte foto delle sculture: molte furono regalate da Lido a amici che ne furono entusiasmati.

Amici di Lido


Lido Morini was born in 1942 in a small village in Tuscany, Italy.

He was and he felt being ‘one of us’!

He worked in several ways to earn his simple living. He tried to create a family and looked out for people, for friends, to share his thoughts with (to dialogue with).

One day – in search for himself – he walked around in the nearby woods. And while walking, here on grass, there over rocks… under trees, small ones, enormous ones, and all of a different species – he felt overwhelmed! 

What wonderful gifts from mother earth (yes, she was considered holy once upon a time by human beings!) – and Lido felt the urge to do something to honour them, to make them be remembered.

So he began to create sculptures of their trunks and of their branches, blown down by the winds. He was inspired by their shapes, giving them the shapes he felt in them.Not many of these works have remained since he died in 2017, because whenever a friend fell in love with a sculpture Lido gave it away as a gift.